
In questo articolo parliamo di:
Falerone, strada per Sant’Angelo in Pontano.
Sopra c’è la stupenda chiesetta di Santa Margherita, tipico esempio di romanico locale. Una strada di campagna indica Contrada Ferrini. Occorre scendere parecchio tra le campagne geometriche e ancora verdi.
Giovannella Giorgetti e suo marito Ruggero Rossi, proprietari dell’Azienda agricola Villa Clementi
Quasi sul fondo valle, due colonne indicano Villa Clementi. L’edificio è incastonato in un’esplosione di alberi d’ogni genere, come l’abete greco che ha la stessa età del proprietario. Lui è Ruggero Rossi. Con sua moglie Giovannella Giorgetti che si divide tra la campagna faleronese e la professione di counselor in Ancona, gestisce l’azienda che fu del nonno materno, Bartolo Clementi.
È ancora caldo la mattina quando ci incontriamo. La nostra chiacchierata inizia all’esterno, seduti intorno ad un tavolo di ferro. Più in alto, i collaboratori stanno raccogliendo le olive. Ruggero se n’è distaccato per parlare con me. La proprietà iniziale di nonno Bartolo, intorno alla fine dell’Ottocento, era di 400 ettari. Poi, divisioni familiari ed altro ancora, hanno ridotto a 14 gli ettari curati dai signori Rossi. L’oliveto ne copre quasi tre. La specie delle olive è esclusivamente quella del piantone di Falerone. Nel 1995, quando Ruggero prende in mano la terra (lui faceva altro di mestiere, girando l’Italia) c’erano solo 150 piante. Oggi ce ne sono 500. Un’operazione condotta con l’ausilio dell’Istituto Tecnico Agrario di Ascoli Piceno.
Casetta Clementi, luogo di ospitalità
Ruggero e sua moglie amano questa terra. Lui aveva cinque anni quando i genitori lo lasciavano libero nei campi, e a piedi scalzi, sorvegliato dai contadini. Ricorda bene gli aratri tirati dalle vacche e le altre attività. Gli è rimasto impresso il gesto dell’aiuto reciproco.
Se l’oliveto copre 2,5 ettari, i restanti sono a bosco per realizzare biomasse naturali. Ci sono, tra gli altri, i peri, i sorbi. Una scelta fatta anche grazie alla consulenza dell’Istituto Sperimentale di Arboricoltura di Arezzo.
Nell’orto, Giovannella cresce i prodotti che finiscono sottolio. Servono per casa, figli, amici e clienti/amici.
Sì, perché accanto a Villa Clementi, stupenda abitazione gentilizia di fine 1700, restaurata nel 1997 e vincolata dalla Sovrintendenza, con soffitti affrescati, camini e stufe monumentali, c’è «la Casa romantica» oppure «la Casetta Clementi». È una costruzione bassa, sapientemente sistemata di dentro e di fuori, a due passi dal bosco. È un luogo di ospitalità dove Giovannella fa sperimentare un’accoglienza calda, amichevole. Soprattutto, vera. «Mi piace intessere rapporti, colloquiare, scambiare esperienze. Mi piace offrire enogastronomia locale, e possibilità di conoscere l’arte marchigiana, riservando tempo alla lettura e alla pace», racconta.
Il Tunnel dell’amore
Nel giorno del nostro incontro s’era in attesa di ospiti statunitensi. Villa e Casetta sono circondate dal verde, come dicevamo. Uno stradello conduce ad una «tavola rotonda», in pietra. Un altro si caratterizza come fosse un tunnel di aceri campestri, che abbracciano e immettono, volendolo, in una specie di second life, una seconda vita. Da vivere sicuramente.