Gente di Campo. Tarassaco, la cooperativa del verde

Attività fisica, Ricerca scientifica, Stagionalità, Tradizione
Adolfo Leoni
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«Da solo vai veloce. Insieme vai lontano». È un modo di dire dell’Africa. Ma esportabile, perché indica una modalità, giusta, di affrontare la vita e il lavoro.

Calza perfettamente, ad esempio, al senso delle cooperative. Come la Tarassaco, nata a Fermo a dicembre del 2015. La compongono quindici persone, di cui sette soci lavoratori, il resto dipendenti. Si tratta di una start up che offre beni e servizi, specie nel campo dell’agricoltura sociale e del verde. Ed è per questo che ne parlo.

Nei giorni scorsi la cooperativa sociale ha messo a dimora 14 mila piantine di vetiver che, spiegano gli esperti, «è un’erba perenne della famiglia delle Poaceae. Originaria dell’India, cresce anche in Laos, Vietnam e Thailandia e nelle aree a clima subtropicale. È un pianta conosciuta anche nel mondo della cosmesi, dove viene utilizzata come essenza profumata». Possiede un’altra caratteristica: «La chiamano pianta-ingegnere e in alcune parti del mondo è considerata miracolosa. Grazie al suo fitto impianto radicale è in grado di prevenire l’erosione del suolo». E proprio l’erosione e dissesto sono i problemi della nostra terra, specie di quella alto-collinare. Così la gente della Tarassaco ha pensato bene di produrla per metterla a disposizione dei comuni e dei privati. Lo ha fatto a Moresco dove dispone di un terreno, così come di altri terreni dispone a Fermo, Montegranaro, Campofilone e Montefiore dell’Aso.

Tarassaco

Sono appezzamenti che la Diocesi fermana e l’Istituto di Sostentamento del Clero hanno messo a disposizione con un affitto agevolato della Cooperativa che nasce sostenuta dalla Chiesa locale per svolgere un servizio a favore delle persone con qualche difficoltà. La Cooperativa infatti pone particolare attenzione anche all’inclusione sociale e lavorativa delle persone in situazioni di vulnerabilità attivando tirocini, borse lavoro e lavori socialmente utili.

Diversi quelli portati a compimento in questi due anni e mezzo. A Montecosaro, per conto del comune, è stato realizzato il bosco urbano: una sorta di parco verde che serve come polmone d’ossigeno e come barriera acustica, venuto su tra una zona residenziale, la ferrovia e un’area imprenditoriale. A caratterizzarlo sono state le piante e le essenze locali: lecci, pioppi, siepe di ligustro, alloro, lavanda.

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Nel 2017 è iniziata anche l’attività riguardante la manutenzione, potatura e gestione degli uliveti. Nel sud Marche ce ne sono in stato di abbandono o di noncuranza da parte di proprietari che vivono altrove. Ecco allora, la Tarassaco impegnarsi in quelli soprattutto di Campofilone e Montefiore dell’Aso.

Per quanto poi riguarda la manutenzione del verde, la Cooperativa ha creato rapporti con giovani agricoltori e con vivai e aziende di giardinaggio, costruendo una vera e propria rete di collaborazioni.

La Tarassaco si descrive così: «Giovani operai guidati da esperti sono i protagonisti del progetto che vuole offrire professionalità e passione nel campo agricolo e della manutenzione del verde».

Senza dimenticare altri due ambiti: l’assistenza sui pulmini e il trasporto.