
Più di una volta, vicino all’ascensore, ha incontrato il presidente Giorgio Napolitano. Un’altra, il nuovo presidente Sergio Mattarella.
Di lontano ha visto Renzi, Brunetta e altri personaggi politici di primo piano. Dove? A Roma, tra gli alberi, il parco, le siepi.
Fino a qualche mese fa Francesco Ulivello è stato uno dei dieci giardinieri del Quirinale. Un bel lavoro, un bell’ambiente. Poi, il ritorno a casa, a Sant’Elpidio a Mare, per «fare qualcosa di proprio».
Francesco Ulivello
Francesco al Quirinale c’è arrivato dopo studi, gavette e stage.
Diplomatosi al Liceo scientifico di Fermo, Ulivello va volontario «sotto le armi: bersagliere» e partecipa al concorso per ufficiali dei Carabinieri. Ma non è quella la sua strada. Sente invece crescergli dentro un’attrazione fatale per l’ambiente, la natura. Trova così lavoro presso il vivaio del dr Tonelli di Fermo. Successivamente si iscrive ad una delle scuole di giardinaggio più prestigiose in Italia: la Scuola Agricola Parco di Monza (l’altra è quella di Minoprio in provincia di Como). Per un anno si trasferisce là, compiendo successivamente un tirocinio presso l’Orto botanico di Villa Hanbury gestito dall’Università di Genova; un altro a Nibbiano di Piacenza presso l’Orto botanico Caplez; un altro ancora a Due Carrare di Padova presso l’Orto del Castello di San Pelagio.
Amante dell’organetto
Invitato a lavorare presso uno Studio di paesaggisti di Cremona, rifiuta l’offerta. Avverte che nell’aria c’è qualcosa per lui.
Infatti, a gennaio del 2014, mentre sta pranzando, riceve una telefonata dal Quirinale. Una voce di donna. Sulle prime non ci crede, pensa a qualche scherzo di amici. Poi, le spiegazioni si fanno convincenti. Potrà partecipare ad una selezione per giardinieri del Quirinale.
Ma come hanno fatto a scegliere lui? Francesco dimentica di essere stato premiato come miglior studente ex aequo al Parco di Monza. Roma lo ha saputo. E lo ha scelto. I concorrenti sono diversi. Le prove sono orali e pratiche. Lui arriva secondo. Viene assunto. Ed entra in un luogo magico: paesaggistico, storico e monumentale.
«I giardini – dice – sono bellissimi. Quattro ettari. Ora li hanno aperti ai cittadini. Io ero addetto alla manutenzione. Il clima con i colleghi stupendo». Poi aggiunge quasi come una guida: «Ci si inoltra nel Viale delle Palme, dove ci sono dodici aiuole geometriche di specie arboree diverse. Poi c’è il boschetto, le fontane con le sculture. Un altro mondo».
L’impegno romano dura da giugno del 2014 a dicembre del 2017. Può rinnovare il contratto. Ma Francesco ha in animo di dedicarsi a qualcosa di tutto suo, ad una propria azienda.
In questi giorni è in attesa di una chiamata dalla Liguria. Intanto, scrive poesie, raccoglie storie e studia il folclore, e suona l’organetto.
La Scheda:
Francesco Ulivello nasce a Sant’Elpidio a Mare, dove risiede, l’undici maggio del 1987.
Si diploma al Liceo scientifico di Fermo, frequenta scuole di specializzazione su ambiente e paesaggio.
È appassionato di storia, specie quella agraria, di yoga, filosofia e psicologia. Scrive poesie e ama le tradizioni popolari.
Frequenta Nicola Pucci considerato l’ultima espressione del baccaiamento, un lessico particolare usato specie dai ramai di Force.